Val di Susa, trivelle ed elezioni

 
Valsusa NO-TAV
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Presidio NO TAV "La trippa"  -  S. Antonino di Susa,  24 marzo 2010
 
 
Era il 22 febbraio scorso, il prefetto Padoin, dichiarò: "Nessuna sospensione dei sondaggi propedeutici alla Torino-Lione in campagna elettorale". Il prefetto ci informava che fin dall'inizio era già stata prevista la contemporaneità delle operazioni di sondaggio con le elezioni regionali e l'Ostensione della Sindone (in programma dal 10 aprile al 23 maggio) (Fonte Adnkronos). La politica applaude la determinazione del prefetto in modo come sempre bipartisan. E invece da due settimane né militi né trivelle si fanno vedere, dimostrando una volta di più la loro debolezza e l'estrema difficoltà a continuare questa campagna sondaggi farsa.
 
Noi, invece, fermi non rimaniamo.
Sabato 20 marzo a Torino siamo scesi in 5 mila dalla Valle, una manifestazione che ha invaso il centro della città, un corteo bello e colorato per ribadire no al Tav, no alla mafia e no alla censura.
 
Lunedì invece la Bresso ha tentato il colpo mediatico: di nascosto, depistando (come d'altronde arrivano le trivelle), ha tentato di venire a far capolino in Valle. Ma qui niente sfugge e a nascondino vinciamo noi. Così, improvvisamente sono comparse le bandiere NO TAV ad Avigliana davanti la sala consigliare. Sala naturalmente blindata, ma quando è finto l'incontro tra la Bresso e 20 suoi amici (VENTI!) ha dovuto incontrare le parecchie decine di persone che l'attendevano fuori. Immediate le domande rivolte ed evasive e al limite dell'ignoranza (nel senso che ignora) le risposte della madama, il tutto condito da una buona dose di saccenza e presunta superiorità.
Ma una energica nonnina sua ex elettrice le fa perdere la pazienza: "Sono pentita, io l'ho votata" le dice "Ho 80 anni e muoio, muoio con l'angoscia nel cuore perché mi distruggete la Valle. Io non lo faccio per me che devo morire, lo faccio per i miei nipoti che devono poter continuare a camminare nei prati e salire sugli alberi". Ecco l'abisso tra la plastica facciata della Bresso e le faccia di una donna vera, che fieramente e ostinatamente vuole difendere la sua vita trascorsa e la vita futura. Due mondi antitetici. Uno vero e uno falso.
Come i video messi in rete: uno vero e uno falso. Quello diffuso dal PD, solo con l'audio senza vedere la Bresso, seguito da proclami di minacce a chi diffondesse altri video "falsi" e quello diffuso da noi dove la Bresso si vede e si sente bene. Il tutto è scaricabile su www.spintadalbass.org  e  www.notav.eu.  E presto ne metteremo in rete ancora un altro.
 
Oggi invece è toccato a Cota. Lui ha avvertito. Sarebbe venuto al mercato di Condove. E subito all'entrata del paese un enorme striscione per accoglierlo. "Cota, la Valle non ti vota". Poi in tarda mattinata eccolo arrivare con il codazzo di macchinoni blu. La gente al mercato subito gli si fa incontro, come per la Bresso, due mondi opposti si incontrano e si scontrano. Macchine blu, vestiti gessati, potere ostentato e dall'altra il popolo del mercato, quello vero come la signora che ha fatto perdere le staffe alla Bresso.
Nessuno vuole stringerli la mano: solo domande sul Tav. Non sa che dire ed elude risposte con vuoti slogan. E i fischi arrivano immediati. Tanto che presto si rifugia all'interno del comune. Quando esce però la gente è ancora lì: chi lo contesta, chi lo fischia, chi lo incalza con domande. Dura poco la sua passeggiata, le auto blu (a cui sono stati attaccati un po' di adesivi NO TAV) sono pronte a sgommare e toglierlo dall'imbarazzante situazione. Cota e Lega: quelli che dicono:"Padroni a casa nostra" e "Roma ladrona" e il sole delle Alpi come simbolo. Quelli che poi mandano le migliaia di guardie da Roma in una vallata alpina che cerca di difendersi, quelli che si spartiscono assieme a tutti gli altri le torte delle grandi opere, quelli che vogliono forare e distruggere le Alpi.
Vergogna!
Cota, la Valle non ti vota!