Val di Susa: le minacce ai NO TAV, i sondaggi, i presidi, le esternazioni dei politici

 
Ambientevalsusa
 

Aggiornamento del giorno 11 marzo 2010

Ci siamo volutamente autosospesi per 15 giorni. Volevamo combattere il malessere, la voglia di vomitare, che ci avevano fatto venire le manganellate sui cittadini, sulle donne valsusine, colpite con violenza inaudita mentre erano a terra.
Dentro di noi cresce la consapevolezza di vivere in un paese che non sa, e non vuole conoscere, non vuole occuparsi della grave situazione economica, sociale, politica, in cui vive. Ci rendiamo invece tutti conto che ai politici interessano solo le grandi opere, i grandi affari, le emergenze in grado di crearne di nuovi. Facile individuare il perché, basta leggere i giornali! Senza ombra di dubbio a tanti politicanti interessa ormai più la propria sedia che la democrazia, piegando a questo personale interesse ogni loro azione ed ogni residuo barlume di etica. Colpisce la mistificazione di ogni evento, fatto, affermazione. Tutto viene distorto, utilizzato a proprio vantaggio, evitando accuratamente di entrare nello specifico dei dati, di una seria discussione sul merito. Non è solo mancanza di volontà, forse ormai è anche incapacità da troppo tempo mancano i controlli, da troppo tempo la Corte dei Conti denuncia la corruzione ed il malaffare senza poi avere i mezzi per intervenire per opporvisi.
Occorrerebbe un colpo di reni, riconoscere le vere priorità, disporre nei posti chiave di tante persone oneste, determinate, incorruttibili, serie, che sappiano invertire il corso delle cose. A sarà dura, ancora una volta, ma l'unica salvezza per tutto il paese sarà trovare queste nuove, motivate, risorse per la politica nazionale e locale, mandando a casa tanti professionisti della politica poco seri o poco efficaci Tutto si potrà dire, ma è evidente infatti che una buona parte delle responsabilità della situazione in cui ci troviamo è di chi aveva la possibilità di scegliere il bene pubblico e non ha potuto o saputo farlo. Nulla di personale, semplicemente facciamogli cambiare mestiere, tornino a lavorare, se un lavoro lo hanno!
Per fare ciò occorre innanzi tutto informarsi, partecipare, diffondere l'informazione, ragionare a freddo. Per ciò che ci riguarda, parlando della linea Torino Lyon e vicende collegate, eccovi l'ultimo video sui rischi della Torino-Lyon  http://www.youtube.com/watch?v=Eis8EffOpe8
Oggi vi parleremo dei seguenti argomenti: le minacce ricevute di Si Tav e NO TAV, la questione sondaggi, la nascita dei nuovi presidi, il ruolo dell'informazione, l'utilizzo di questi mezzi d'informazione da parte di alcuni noti Pro Tav della politica piemontese. Cercheremo di ragionare a freddo e sappiamo che il nostro ragionamento potrà essere parziale ed incompleto, ma assicuriamo gli amici lettori, che intanto sono diventati oltre 40.000, in tutta Italia, che tenteremo di essere il più possibile obiettivi e freddi, evitando per una volta di elencare tutti i buoni motivi tecnici, economici, ambientali che ci fanno dire sempre più forte NO TAV.

Le minacce.
Non è nostra intenzione classificare le minacce ricevute da Cribari o da Alberto Perino, sono entrambe gravi, tendenti ad aumentare la tensione in valle, ciò che le differenzia è caso mai lo stile ed i destnatari. La prima, indirizzata singolarmente a Cribari, sembra firmata da un fantomatico gruppo che nella denominazione vorrebbe rimandare a gruppi di destra. Peccato che nessun gruppo di destra o nero abbia mai piantato le sue radici all'interno del Movimento NO TAV. La seconda, quella a Perino, non è firmata, ma la minaccia in questo caso è indirizzata oltre che al destinatario, a tutti i NO TAV. Stile pseudo mafioso, non si capisce fino a che punto opera di mitomani. Poi ci sono i proiettili indirizzati a Chiamparino, sindaco di una grande città, che vede muoversi al suo interno interessi enormi, collegabili al Tav e non.
Il risultato di tutte queste minacce? Aumentare l'attenzione dei media, far preoccupare i destinatari, forse cercare di dissuadere qualche cittadino dal partecipare alle manifestazioni del Movimento NO TAV.

I sondaggi.
Le trivelle vengono vendute da molti media come l'inizio dei lavori, a fare da controcanto. Bresso: non torneremo indietro; Virano: faremo tutti i sondaggi; il Prefetto: non ci fermeremo per le elezioni. L'obiettivo è fin troppo chiaro: comunicare alla UE che si va avanti, affinché cacci i soldi del finanziamento di oltre 400 milioni di euro.
Tutti fanno finta di non sapere che le condizioni del finanziamento sono anche altre: la condivisione locale, il cofinanziamento italiano, un progetto credibile.
Ben strano che le trivelle arrivino solo su suoli pubblici, quasi sempre di martedì e vadano via dopo pochi giorni, e sempre prima del venerdì. Lavori di settimane realizzati in tutta fretta in pochi giorni. Sito praticamente fortificato, protetto da polizia, carabinieri, finanza, guardie forestali che si danno il cambio ogni 6 ore, giorno e notte, in centinaia, alla faccia delle comunicazioni alle amministrazioni, e della tanto propagandata trasparenza sbandierata da Virano, Saitta, Chiamparino e Bresso. Sondaggi farsa, mediatici, non trasparenti, assolutamente studiati a tavolino, come se si trattasse di una serie di postazioni belliche più che di verifiche idrogeologiche.
Il secondo obiettivo, non dichiarato, potrebbe perciò essere quello di tenere alta la tensione in valle, anche perché non c'è un calendario preciso, i siti individuati sono alquanto variabili, mentre l'ipotesi di tracciato continua a variare giorno dopo giorno, come i dati tecnici che l'Osservatorio pubblica.

I presidi.
La notte successiva alla grande manifestazione NO TAV dei 40.000 di Susa veniva bruciato il presidio di Borgone. Prima ancora quello di Bruzolo era già stato incendiato parzialmente, e a fine gennaio veniva definitivamente raso al suolo, al terzo tentativo. Evidente l'intento di finire il lavoro magari commissionato da qualcuno.
Il fatto che a Borgone il presidio sia immediatamente rinato dalle ceneri, che a Susa resista da mesi, che a Rivoli sia diventato luogo di incontro usuale per i NO TAV e che a Sant'Antonino le prime attiviste No Tav siano le casalinghe del paese dimostra la vivacità trasversale del Movimento. Stranamente la stampa ufficiale si impegna invece giornalmente a descrivere i NO TAV come antagonisti, quando va bene, altrimenti diventano anarchici, sovversivi, lanciatori di pietre, o di chiodi a tre punte. Dunque l'effetto mediatico è che chi subisce violenza viene invece descritto come un violento. Possiamo dire che c'è del dolo? Riprova. La signora di 40 anni, cittadina di Villarfocchiardo, lavoratrice autonoma e conosciuta in tutta la valle per la sua attività, dopo essere scivolata e picchiata selvaggiamente a Coldimosso diventa una pericolosa antagonista, tanto che le forze dell'ordine la cercano in ospedale dopo essere stata ricoverata. Da non crederci, in un attimo un normale cittadino, contribuente, madre di famiglia diventa un pericoloso rivoluzionario! Purtroppo però capita proprio questo!

L'informazione ufficiale e le esternazioni dei politici.
Piccolo esempio di informazione manipolata  http://www.youtube.com/watch?v=OpysA7vBy6E
La maggioranza dei quotidiani tra cui spiccano Repubblica, Il Corriere, e soprattutto La Stampa di Torino, da mesi seguono la vicenda, senza mai citare un solo dato ufficiale sui costi o l'utilità dell'opera. Preferiscono invece le cronache di violenze e presunte violenze da parte dei NO TAV. Normalmente i giornalisti che scrivono di questi fatti non sono mai sul pezzo nel senso che nessuno li vede nei momenti più particolari sui luoghi, di notte, ma stranamente descrivono avvenimenti che nessuno dei Manifestanti ha visto. I palloncini pieni d'acqua, le palle di neve tirate ai carabinieri diventano nei loro racconti gavettoni di pipì, lancio di pietre e bastoni. Qualcuno lancia un petardo? Sulla velina che raggiunge i giornalisti è già diventato un bengala, i 1000 manifestanti diventano 100, ed ecco che i nostri prodi, senza controllare i fatti, nella fretta, prendono tutto per buono. Risultato? Altra benzina sul fuoco, una manna per tutti i politici della nuova generazione, che come dei pappagalli rincarano la dose, si fanno intervistare, fanno confidenze parlando di cose che non hanno mai visto né voluto o potuto approfondire. Parole d'ordine: i NO TAV sono violenti, sono pochi, non sono della valle di Susa, e a guardarli bene li ho riconosciuti: sono ANTAGONISTI e anarchici. Non pago il politico conclude il compitino facendo dei nomi: Pipino è uno che vuole farsi propaganda e che cerca di trasformarsi in martire. Lello ed Acca propendono per la violenza, gente che vive di espedienti, che il pane se lo guadagnano in modo dubbio. Vere e proprie diffamazioni puntuali e personali, il peggio che una persona responsabile può fare, peggio se si tratta di politico! Poi il politico finisce l'opera minacciando chissà quali rischi per le persone inermi che dovessero essere coinvolte loro malgrado.
Chiaro l'intento di questi soggetti, gente che ha probabilmente ha problemi seri, che vuole mettersi in vista, che garantito dalla sua posizione pensa di poter buttare fango tutto intorno a sé senza mai sporcarsi. E poi in ogni caso anche la tintoria gliela paghiamo noi contribuenti. Gente che sulla Torino Lyon ripete da 10, 15 anni lo stesso slogan: siamo isolati, è necessaria, non costerà una lira ai contribuenti, l'uranio non c'è, l'amianto non è un problema, ormai è tutto deciso, i francesi sono partiti, chi non vuole il Tav è contro il progresso. Stop fine del discorso, e poi bisogna creare lavoro, la mafia non esiste, la Valsusa avrà uno sviluppo incredibile grazie a questa opera.
Proprio contro questa gente è stata indetta una grande manifestazione il 20 marzo 2010, a Torino.
 
 
 
INVITO

12 marzo 2010, Bussoleno - Salone polivalente, ore 21,00
Il Coordinamento delle liste civiche della valle di Susa incontra la popolazione
FACCIAMO IL PUNTO SULLA QUESTIONE TAV
I sondaggi, la pre-progettazione, gli attacchi politici e mediatici e le iniziative delle liste civiche
 
 

MANIFESTAZIONE NO MAFIA NO TAV, TORINO 20 MARZO 2010

Giornata in difesa dei diritti costituzionali di tutti i cittadini, contro la mafia che siede in Parlamento, contro opere inutili, dannose per la salute e per l'ambiente, come la TAV, contro la gestione gelatinosa degli appalti e lo spreco del denaro pubblico a beneficio di un'unica casta, a danno di scuola, lavoro, pensioni, sanità, quelle che dovrebbero essere le priorità del Governo!