I pm insistono: "Fusi va arrestato"

 
"Cinico e senza scrupoli". La procura di Firenze fa appello dopo il no del gip al carcere
I pm insistono: "Fusi va arrestato"
 
LA REPUBBLICA   -   11 marzo 2010   pag. 12
 
FIRENZE  -  «Riccardo Fusi si è rivelato soggetto pronto ad intraprendere ogni "scorciatoia", anche se palesemente illecita, in vista del perseguimento di obiettivi di profitto». Lo affermano i magistrati della procura di Firenze nella dichiarazione di appello contro la decisione del gip Rosario Lupo di lasciare libero Riccardo Fusi, presidente dimissionario della Baldassini Tognozzi Pontello, la maggiore impresa di costruzioni toscana, una delle prime dieci in Italia, indagato per corruzione nell'inchiesta sui grandi appalti e sulla Scuola Carabinieri di Firenze. Il gip sostiene che limprenditore, pur non avendo esitato a ricorrere anche a mezzi illeciti per aggiudicarsi qualche opera pubblica e riprendersi il cantiere della Scuola Carabinieri, «era al di fuori del sistema di corruttela invalso nella gestione dei grandi appalti», tanto è vero che non ne ha vinto neppure uno. Fusi, pratese, 51 anni, difeso dagli avvocati Alessandro Traversi e Sara Gennai, si descrive come «un grande escluso, altro che grande corruttore»: «Non ho mai pagato un euro ma neppure ho raccattato lavori». E nell'interrogatorio fissato per il 17 marzo promette scintille. In attesa delle quali i magistrati della procura chiedono al tribunale del riesame di arrestarlo. A loro giudizio, Fusi è un soggetto «cinico e senza scrupoli» quanto l'imprenditore Francesco De Vito Piscicelli, che lo ha introdotto nel dipartimento della Ferratella dove si decidevano le Grandi Opere. E la sua condotta nella vicenda dell'appalto della Scuola Carabinieri «non è "particolare, unica e occasionale", bensì costituisce l'eclatante espressione di un consolidato modus operandi illecito».