Urbanistica: a Firenze nasce lo sportello "Sos territorio"
Pubblicato da CCCPEC.IT Sezione Urbanistica Firenze , sabato 31 ottobre 2009
Ad istituirlo è un gruppo di tecnici volontari di perUnaltracittà. Già tre le anomalie segnalate dai cittadini
Nasce a Firenze lo sportello "Sos territorio". Ad istituirlo è il gruppo di perUnaltracittà, al quale i cittadini potranno rivolgersi a partire da oggi. I dubbi sollevati saranno raccolti ed esaminati da un gruppo di urbanisti che su base volontaria si sono appositamente prestati all'iniziativa. "Si tratta di uno strumento che non vuole certo sostituirsi all'operato della magistratura – ha spiegato De Zordo – ma che ha l'obiettivo, attraverso il raccordo fra i cittadini ed alcuni tecnici, di instaurare un contatto forte con l'intera realtà del territorio fiorentino".
Un'azione che consentirà di mettere in luce eventuali irregolarità, ipotizzati abusi edilizi, situazioni poco chiare nella gestione dell'edilizia. "L'ennesima inchiesta della magistratura emersa in questi giorni – ha proseguito De Zordo – ci ha convinti ad agire in questo senso. La trasparenza nella gestione urbanistica di questa città è stata la grande assente degli ultimi anni. E' per questo necessario che la citadinanza si mobiliti per riprendersi in mano, a partire dal basso, l'iniziativa utile a verificare lo stato delle cose".
Questa mattina alcuni cittadini intervenuti al presidio organizzato in via Niccolò Da Tolentino da perUnaltracittà, Csa ex Emerson e comitato Sansalvichipuò, hanno già segnalato ai professionisti che si sono prestati alle verifiche, tre casi di possibili anomalie urbanistiche.
Chiunque volesse effettuare una segnalazione possono scrivere all'indirizzo perunaltracitta@comune.fi.it, oppure o telefonare a 055-2768335.
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PerUnaltracittà sulla pedonalizzazione di Piazza del Duomo:"Si rafforzi il trasporto pubblico e si coinvolga l'utenza"
www.perunaltracitta.org - perunaltracitta@comune.fi.it
Comunicato stampa
"Si rafforzi il trasporto pubblico e si coinvolga l'utenza"
La capogruppo di perUnaltracittà pone l'accento su tutela della salute e sulla partecipazione
"La pedonalizzazione di piazza Duomo sia un'occasione per rilanciare il trasporto pubblico a Firenze, e non semplicemente l'istituzione di un 'salotto buono' ovattato". E' quanto auspica la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo. "Da molto tempo invochiamo la pedonalizzazione del centro storico da piazza S.M.Novella a piazza San Marco – ha spiegato De Zordo – ma questa va collegata ad una riorganizzazione complessiva del trasporto pubblico. Ci sembra invece che i provvedimenti adottati siano frutto dell'improvvisazione, mirati a fare in fretta, ma non utili alle esigenze della città".
"La pedonalizzazione deve servire per rimettere il tema della salute al centro delle politiche cittadine – ha spiegato De Zordo – perché non si può pensare di spostare semplicemente lo smog da una parte all'altra della città, o accrescere lo stress dei fiorentini costretti a spostarsi con i mezzi privati. In questo senso non ci pare che si sia pensato a riorganizzare in maniera efficente il trasporto pubblico: è una decisione "a effetto" che libera dal traffico solo una porzione ridottissima centrale e si limita a aggirarla con tracciati di linee Ataf più lunghi e contorti. Chi utilizza il bus quotidianamente per lavoro o studio si troverà ad avere tempi di percorrenza allungati e magari potrebbe cedere alla tentazione di riprendere l'automobile o il motorino".
"L'amministrazione comunale deve invece investire in maniera decisa su sistemi di trasporto sostenibili come le linee di bus elettrici, filobus senza fili, e migliorando l'intermodalità con il resto delle linee di bus che servono il territorio comunale. Inoltre, è importante la tempestiva attivazione di una metropolitana di superficie – il cosiddetto metrotreno – per servire l'intera area vasta da Pistoia a Montevarchi. I provvedimenti inoltre – ha concluso De Zordo – sono stati repentini e spesso estemporanei. Non si tratta di 'rimandare' o 'non decidere', ma semplicemente coinvolgere i cittadini e confrontare con essi le decisioni, per evitare di provocare situazioni di disagio, sulle quali poi si è costretti a tornare indietr. Efficienza del trasposto pubblico e un'utenza coinvolta e consapevole: ecco la garanzia del successo di questa operazione".
No ai tunnel TAV, si al metrotreno. Domenica 25 ottobre in Piazza del Duomo a Firenze
Pubblicato da CCCPEC.IT Sezione TAV Firenze , sabato 24 ottobre 2009
Ieri sera al Parterre si è svolta un'affollata assemblea cittadina per ribadire i rischi e la pericolosità della Stazione Foster ai Macelli e del doppio tunnel TAV sotto Firenze.
ore 10 in piazza del Duomo all'angolo con via Martelli
I Cosentino e l'inciucio col PD
C'è una centrale che permette profitti milionari alla famiglia Cosentino e ai suoi amici ma anche alle municipalizzate dell'Emilia Romagna. La centrale dell'inciucio si trova a Sparanise, paesone dominato con pugno ferreo dal clan Papa, legato da vincoli stretti al numero uno dei casalesi, Francesco Schiavone detto Sandokan. La camorra non ha avuto nulla da ridire sulla ciminiera che scarica fumo sui campi di pomodori. Anche perché i subappalti sono finiti alle ditte locali, tra le quali una del fratello del commercialista dei Papa. Ma questa è un'altra storia. A lottare contro il mostro da 800 megawatt c'erano solo agricoltori, giornalisti minacciati dalla camorra, come Enzo Palmesano, un centro sociale e un vescovo. Sì un vescovo, Francesco Tomasiello, di Teano, che però si faceva chiamare solo don Francesco. Don Francesco è morto nell'ottobre del 2005 per un male incurabile. I suoi beni sono andati ai missionari del Burundi e le sue ultime parole dal letto dell'ospedale Gemelli di Roma sono state: "Figli miei, vi sono vicino da padre e pastore in questo momento così drammatico per la nostra amatissima terra. Nessuno potrà mai calpestarci se siamo uniti; nessuno potrà mai toccare il futuro e la salute nostra e dei vostri dolcissimi bambini". Don Francesco ha perso una partita più grande di lui. La storia della centrale è un perfetto esempio della malapolitica che sacrifica la salute pubblica sull'altare dell'interesse privatissimo dei familiari e degli amici dei politici di destra e di sinistra. Tutto inizia nel giugno del 1999 quando la società Scr, vicina alla famiglia Cosentino, ma di proprietà di una fiduciaria (che ne scherma la proprietà) compra per 3 miliardi e 715 milioni di lire l'area industriale della Pozzi di Sparanise. Quei terreni sono inquinati tanto che l'onorevole Cosentino nel 1997 aveva presentato un'interrogazione sui rischi connessi che non aveva aumentato il valore dei terreni. Poco dopo l'acquisto da parte di Scr, la municipalizzata del comune di Imola, Ami, punta gli occhi su Sparanise e stipula un accordo con la Scr (vicina ai Cosentino) per fare una centrale a turbogas. Occhio alle date: a gennaio del 2001 il comune di Sparanise, diretto da un amico e compagno di partito di Cosentino, il sindaco Antonio Merola, destina proprio quell'area per una centrale. Due mesi dopo Scr (vicina ai Cosentino) sigla un preliminare di vendita per cedere ad Ami il terreno, pagato 1,9 milioni di euro alla cifra mostruosa di 9,3 milioni di euro.
NO TAV, dal Brennero al Mugello
PerUnaltracittà sul Programma di mandato del sindaco Renzi
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Pubblicato da CCCPEC.IT Sezione Terremoto Abruzzo , giovedì 22 ottobre 2009
Licenziamento De Angelis: lunedi 26 ottobre a Roma la sentenza e presidio di solidarietà
LICENZIAMENTO DE ANGELIS: LUNEDI 26 OTTOBRE A ROMA LA SENTENZA. PRESIDIO DI SOLIDARIETA' Lunedì 26 ottobre, presso il Tribunale di Roma, si terrà l'udienza conclusiva della vertenza sul licenziamento del macchinista e delegato alla sicurezza, Dante De Angelis, avvenuto il 15 agosto 2008. Il reintegro di Dante riguarda tutti i ferrovieri, i lavoratori, i pendolari e i cittadini; la mobilitazione per il suo reintegro è una battaglia di civiltà. La rivista dei macchinisti, "ancora In Marcia!", invita coloro che hanno a cuore la sicurezza e le libertà fondamentali a partecipare a un presidio di solidarietà che si terrà in concomitanza con l'udienza presso il Tribunale del Lavoro di Roma alle ore 11,00. Tribunale del Lavoro di Roma Viale Giulio Cesare, 54 (metro A, fermata Lepanto) (cerca la mappa) Aula 101, primo piano, giudice Conte, ore 11,00 Appuntamento alla Stazione Termini, ore 10,15 binario 1, oppure direttamente di fronte all'ingresso del Tribunale alle ore 10,45 Dante fu allontanato dalle Fs con la polizia ferroviaria, un atto che fu definito da più parti di "fascismo aziendale", per aver segnalato come delegato alla sicurezza, "problemi" ai treni Eurostar. Il fatto destò molto scalpore e suscitò un'ondata di proteste e prese di posizione da parte non solo dei ferrovieri ma anche di semplici cittadini, pendolari, parlamentari, forze politiche, Enti locali, operatori della prevenzione, mezzi di informazione, intellettuali, ecc. Da allora ci sono stati molti altri incidenti: altri due Etr si sono spezzati, sei lavoratori sono morti sui binari, tre viaggiatori uccisi, quattro orribilmente mutilati dalle porte Killer e trentuno cittadini innocenti hanno perso la vita, arsi vivi, nella strage ferroviaria di Viareggio. Incidenti che hanno dimostrato la fondatezza delle sue affermazioni e l'impellente necessità di migliorare costantemente le condizioni di sicurezza, non solo per viaggiatori e ferrovieri ma anche per la cittadinanza tutta. L'attacco frontale ai diritti sindacali e alle libertà fondamentali da parte delle Fs si è spinto, nel frattempo, molto oltre fino a intimidire, diffidare e minacciare numerosi altri delegati alla sicurezza e a utilizzare lo spettro di questo licenziamento verso ciascun ferroviere per gestire la fase di pesante ristrutturazione in corso, che prevede migliaia di esuberi, riduzione degli equipaggi di guida, separazione e privatizzazione dei settori remunerativi, l'azzeramento del trasporto merci e la marginalizzazione di quello pendolari. Intimidire i lavoratori e i delegati che si occupano di sicurezza rende meno sicura qualsiasi organizzazione poiché seminando la paura si perde il fondamentale contributo di chi conosce nel dettaglio tutti i processi lavorativi e i rischi connessi. Come in molti altri servizi, anche per i ferrovieri quello di mettere in evidenza i rischi e denunciare i pericoli è un obbligo morale e un dovere civico che deve prevalere sugli obblighi contrattuali, in particolare quando riguarda la sicurezza el 'incolumità pubblica. Per queste ragioni la decisione che sarà adottata lunedì prossimo dal Giudice del Lavoro, Dario Conte, assume una importanza decisiva nel campo delle libertà sindacali, della sicurezza ferroviaria e del lavoro ma anche, più in generale, per la libertà di parola ed il diritto di opinione di ciascuno di noi. Consulta i documenti relativi alla vicenda di Dante. |
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Associazione Via dei Georgofili: il Parlamento rema contro la verità
Abruzzo: senza tetto né legge
Pubblicato da CCCPEC.IT Sezione Terremoto Abruzzo , mercoledì 21 ottobre 2009