Firenze, intervista semiseria (ma non troppo ...) alla Stazione Foster


INTERVISTA ESCLUSIVA ALLA STAZIONE FOSTER

Siamo volati fino in Inghilterra, in una località che deve rimanere segreta, ma ne è valsa la pena. Finalmente, abbiamo potuto avvicinare una signora, molto più giovane di quanto immaginassimo, le cui vicende destano sempre più interesse in città.

S. Foster: Questo lo dice lei.
d.: Come... scusi?
S. Foster: Che le mie vicende interessino la vostra città, Firenze.
d.: Eh, accidenti, perché non è vero?
S. Foster: E' tutto relativo.
d.: Sui giornali locali si parla in continuazione di lei.
S. Foster: Sì...ma alla gente non gliene frega niente. They don't care. Dell'Alta Velocità, come di qualunque altra questione urbanistica o meno, non interessa un tubo. Dopodiché, appena si apre un cantiere davanti a casa, o si minaccia di farlo, allora sì che la gente si incavola. Il problema è che ognuno si incavola per il cantiere sotto casa. L'importante è che lo si sposti. Un po' più in là, capisce? Se l'incazzatura fosse collettiva, non si starebbe lì a dire tutti i giorni che la Stazione Foster si sposta ai Macelli, si sposta a Belfiore, si sposta alla Fortezza, si sposta sotto Santa Maria Novella, si fa, non si fa, si fa a Campo di Marte, si fa a Castello, la si riduce, la si ingrandisce e così via. Capisce? Io sono un progetto assurdo, nato male e destinato a finire sempre peggio. Punto. Non c'è altro da aggiungere.
d.: Signora Foster, la prego di calmarsi. E' veramente un fiume in piena.
S. Foster: Può giurarci.
d.: Però... complimenti per il suo italiano, lo padroneggia moltissimo. Ha forse vissuto in Italia?
S. Foster: No, no. In Italia sono stata solo qualche giorno. Mi portò mio marito, un paio di volte, tanti anni fa ormai.
d.: E allora com'è che parla italiano così bene?
S. Foster: Cosa crede... saranno 10 anni che mio marito mi promette che devo andare a stare in Italia, a Firenze. E io sono 10 anni che studio la vostra lingua e, non solo, i vostri usi e costumi. Ogni sera, mi sparo un film con Alberto Sordi o Carlo Verdone, magari me faccio due risate, penso, ma poi me pija una depressione....
d.: Eh, ma così finisce col parlare romanesco. Dovrebbe guardare anche i film dei comici toscani...
S. Foster: Ah, non sapevo.
d.: Cosa?
S. Foster: Che Renzi fosse pure regista.
d.: No, no, no...certo ci sta facendo sorbire un bel film. Lei però non si deprima... ha l'aria davvero inconsolabile. Quando ha conosciuto suo marito?
S. Foster: Guardi, è stato 10 o 15 anni fa.
d.: Come, 10 o 15 anni fa? Non riesce a essere più precisa?
S. Foster: No....con lui è tutto così. Non sai mai niente di preciso.
d.: E dove vi siete conosciuti?
S. Foster: Io ero giovanissima. E lui un uomo già attempato. Molto più grande di me. Affascinante. Ricchissimo.
d.: Capisco.
S. Foster: Una sera -ero proprio una ragazzina- stavo rientrando a casa...mi si avvicina questo, era così affascinante. "Sai -mi fa- è tanto che ti osservo, ho un progetto su di te..." e quel progetto...ha finito con lo sposarlo.
d.: Ah, vi siete sposati presto?
S. Foster: Sì, quasi subito. E non so neanche quanto a lungo mi abbia osservato, prima di mostrare le sue intenzioni. Certo, adesso posso dire che aveva fatto bene i suoi calcoli.
d.: E la convivenza come andò?
S. Foster: Male, malissimo, da subito. Sedotta, sposata e abbandonata. Pochi giorni dopo è cominciato l'incubo. In viaggio di nozze, andiamo a Firenze. Mi mostra ai suoi amici... certe facce...tutti politici e imprenditori... non si offenda, lei è italiano, no?
d.: Certo
S. Foster: Ma quando uno dice politici e imprenditori italiani... ha detto tutto.
d.: Eh lo so.
S. Foster: Questi qua, in particolare, certa gente... brutta...
d.: Sì, non vada oltre, sennò la querelano.
S. Foster: Esatto, mi ci mancherebbe quello. Insomma mi mostra ai suoi amici, fa vedere che è tutto entusiasta di Firenze e che vuole che ci trasferiamo qua.
d.: E lei era d'accordo?
S. Foster: Se ero d'accordo... sa... ero giovane e innamorata, per me poteva dire si ti piazzo in mezzo alla baia di Tokyo...
d.: ... del tutto fuori contesto...
S. Foster: Right, e io avrei accettato tutto. Perciò accettai. Si torna qua in Inghilterra, mi dice... torno in Italia a ultimare i preparativi del nostro trasferimento...ed eccomi qua 10 o 15 anni dopo che aspetto ancora.
d.: Che peccato.
S. Foster: Ma dovevo immaginarmelo. Adesso, i vostri giornali di gossip, effettivamente, ne parlano in continuazione.
d.: Giornali di gossip?
S. Foster: Certamente. Il Firenze, La Nazione, Repubblica... Repubblica in particolare, all'epoca, mi fece certi complimenti.... Ora è tutto un cambiare idea. Certo, nessuno più scrive i panegirici di regime di un tempo. Adesso è tutto un questa Foster viene, non viene, si mette qui, si mette là. Il vostro mayor But-you-oh Renzi è quello che fa ridere di più. Ha persino detto che scommette sulla fermata intorno alla Fortezza... Capisce? Intorno. Ma sì... facciamo una bella stazione a forma di mezza luna... e poi...
d.: Cosa?
S. Foster: [scoppia a piangere] questa cosa... this horrible thing... 'sopra' o 'sotto'... una donna come me, così timida, così sensibile... tutti i giorni sui vostri giornali spazzatura.... in questi termini....
d.: Su, su si riprenda...
S. Foster: [singhiozza] Grazie, sa che le dico? Se proprio la devono mettere in questi termini.... almeno non mi facciano stare sotto! Ogni tanto mi piacerebbe stare sopra anche a me.... scusi la volgarità.
d.: No, no, ne ha tutto il diritto.
S. Foster: E sa dov'è quell'uomo, oggi, a 74 anni?
d.: Veramente no.
S. Foster: Corre dietro a una stazione più giovane di me. E' sempre così. Adesso [mostra un giornale inglese] corre dietro alla - senta che roba - "stazione intermodale di Ourense".
d.: Ah. E che roba è?
S. Foster: E che ne so? non so cos'è né una stazione intermodale, né dove sia Ourense. L'importante è correre dietro alle ragazzine astruse, capisce? Più sono astruse e svampite, più gli è facile far loro promesse: "ti porto a Tokyo, ti porto in America, ti porto a Ourense". E quella là che ci crede! Quanto vuole che duri? Ma io aspetto che torni.
d.: Tornando alla sua ubicazione a Firenze...
S. Foster: E' tutto così disgusting. Ma come potevo saperlo? Mio marito fa così da anni. Guardi, questo giornale del 1987: "Tra un anno, nella piana di Castello , in un' area compresa tra il capoluogo toscano e Sesto, si comincerà a costruire la nuova Firenze. L'impegno l'hanno preso la società di assicurazioni Fondiaria e l'Agip Petroli che hanno acquistato i terreni e messo a punto una gigantesca operazione immobiliare che è fortemente contrastata da Verdi e ambientalisti. Sono previsti investimenti per circa 1500 miliardi, l'impegno dell'Agip, ora entrato nell'affare a vele spiegate, è del 30 per cento. La variante al Piano regolatore è stata approvata dal consiglio comunale di Firenze nel luglio dello scorso anno. Manca ancora il placet della Regione Toscana ma intanto le due società son passate in quella che l'amministratore delegato della Fondiaria Alfonso Scarpa ha definito la fase operativa. (...) Supervisore dei gruppi di studio per la progettazione urbanistica è Thomas Maldonado, noto architetto, docente dell'università di Milano. Ma l'elenco dei big di questo settore è ancora lungo. Per gli edifici a destinazione residenziale è prevista la supervisione di Carlo Ajmonino; Norman Foster..." Visto che roba?
d.: Eh già. Ma, insomma, alla fine dove la metteranno?
S. Foster: Un po' qui un pò là...
d.: Scusi?
S. Foster: un binario a Castello, un altro sotto la Piscina Costoli, un altro per aria, un altro al Luna Park...
d.: Ma a che serve tutto questo?
S. Foster: I progetti. L'unico business sono i progetti...
d.: Qua la fermo...
S. Foster: C'è solo una parola per tutto questo: speculazi...
d.: Grazie, arrivederci...

(Marco Bazzichi)