Firenze, tra le intercettazioni della Procura anche il project financing dei parcheggi

 
Le indagini
Tra le intercettazioni spunta il project nel mirino Alberti e gli altri parcheggi
Gravi indizi nei rapporti tra Btp e Palazzo Vecchio
di Simona Poli
 
LA REPUBBLICA  Edizione FIRENZE   -   19 febbraio 2010   pag. III
 
TRA le migliaia di pagine dell'inchiesta sugli appalti del G8 si trovano anche dei riferimenti alla inchiesta, aperta in precedenza, sul project financing con cui a Firenze sono stati realizzati il sottopasso di viale Strozzi e i parcheggi della Fortezza, di piazza Alberti e di piazza Beccaria. Lavori affidati a Firenze Mobilità, la società partecipata di cui era presidente l'amministratore delegato di Baldassini Tognozzi Pontello Vincenzo Di Nardo, e gestiti in una prima fase dalla stessa Firenze Mobilità e poi dalla Firenze Parcheggi, una spa dove il 51 per cento delle quote sono del Comune, fino allo scorso dicembre presieduta da Alessandro Lo Presti che dette le dimissioni per candidarsi alle primarie del Pd. Dall'intreccio di varie indagini e dalle ripetute proroghe delle autorizzazioni ad intercettare i cellulari di persone coinvolte nell'inchiesta sul project, secondo gli investigatori, «risulta in tutta evidenza l'esistenza di un forte legame tra i soggetti che gestiscono la Btp e soggetti appartenenti sia all'amministrazione comunale che alla società Firenze Parcheggi».
In particolare le vicende esaminate negli atti riguardano «la gestione del parcheggio di piazza Alberti, gli altri parcheggi, i rapporti tra Vincenzo Di Nardo con i funzionari architetti del Comune Maurizio Talocchini e Emanuele Crocetti» e altri cantieri. In più altre intercettazioni mirano a chiarire i rapporti «tra la società Btp e Gaetano Di Benedetto», funzionario dell'Urbanistica di Palazzo Vecchio. I Ros ricavano «gravi indizi in ordine ai reati di corruzione (articoli 319 e 321 codice penale) e associazione a delinquere (articolo 416) finalizzata a commettere più delitti di volta in volta funzionali a far conseguire ingiusti profitti alla società Firenze Mobilità Spa, con particolare riferimento ai soci costruttori, ovvero direttamente in favore della Btp, ed in particolare delitti di truffa ai danni di Firenze Parcheggi Spa, quale socio gestore dei parcheggi realizzati da Firenze Mobilità e quale ente appaltante del parcheggio di piazza Ghiberti. Delitti di corruzione di incaricati di pubblico servizio per ottenere i favori dell'amministratore delegato di Firenze Parcheggi, anche attraverso la nomina di professionisti e periti che di fatto lavoravano per Firenze Mobilità». Dall'indagine sul project scaturisce la nuova inchiesta sul G8 e i Grandi Eventi. E' così che l'11 febbraio 2008 Di Benedetto intercettato commenta preoccupato il fatto che la dottoressa Francesca Cassandrini (dirigente dei servizi finanziari del Comune, ndr) sia stata convocata in Procura: «...va malissimo! ... (...) ... eh!... la macchina si è messa in moto... (...) ... ieri è arrivato l'avviso di comparizione alla Cassandrini e a poco a poco si fanno sentire gli... (inc) ...(..) ... no comment!... (inc)... allora ... la Tea (l'assessore Albini, ndr) è andata ... (...) ... ed ha scoperto che loro hanno tutto ... cioè ... oltre i cantieri.. direttamente la Guardia di Finanza ... il mandato di cattura ... dopodiché .. non si capisce bene che cos'è... quindi... mi... ci... toccherà anche me... che devo fare ?!... a me dispiace... soprattutto ora... usano rompere i coglioni...». Giorni prima, il 7 febbraio, sempre Di Benedetto chiama in causa l'assessore all'Urbanistica Gianni Biagi: «novanta su cento se le cose si mettono in maniera pesante ... Biagi ... non torna tanto a galla ... va be'... pazienza ... (...)... poi dicono di me... "mangia tutto con il direttore"... (ride) perché lui ha paura che ... su di me si riverberi negativamente su di lui...». E il 4 marzo ancora Di Benedetto, parlando dei rappresentanti del Comune: «ma cosa ho fatto io per questi!... ma li ho coperti all'inverosimile ...(...) ... meglio che sto zitto... perché se no...».
Tea Albini, ora semplice consigliere comunale del Pd, difende il suo operato di assessore al Bilancio incaricato di seguire il project e ricorda che lei fu ascoltata dalla Procura come persona informata dei fatti e che fu lo stesso lo stesso «sindaco Domenici il 23 marzo 2005 ad inviare ai magistrati anche gli atti relativi alla realizzazione del parcheggio del piazzale Caduti dei Lager». In questa vicenda, insomma, il sindaco è parte offesa. Parlando al consiglio comunale il 3 marzo 2008 Albini ripercorse ogni dettaglio della lunga vicenda e sottolineò come «a tutela degli interessi dell'amministrazione Comunale, venne sospeso il pagamento di quanto era stato riconosciuto a Firenze Mobilità». Evidentemente, aggiunse, «questa decisione scaturì dalle verifiche effettuate e dalla conseguente necessità di revisione del contratto di concessione del project e del relativo piano economico finanziario complessivo».
Che qualcosa non quadrasse, quindi, si era già capito due anni fa. E oggi il sindaco Matteo Renzi prende le distanze dall'intera operazione.