Il nuovo contratto della mobilità

 

Soldi pochi, concessioni tante, avanti con le privatizzazioni
IL NUOVO CONTRATTO DELLA MOBILITA' !

Si può riassumere così l’accordo per il contratto della mobilità firmato il 30 aprile da Cgil-Cisl-Uil-Ugl-Orsa-Faisa e Fast.

A fronte di un aumento di 60 euro mensili medi al paramentro E o 175 (ed i premi di produzione?), la ritrovata unità sindacale con la Cgil (ma era mai stata persa nella realtà?) ha:
 
- accelerato ancora sulle privatizzazioni del trasporto pubblico (….”la contrattazione dovrà contribuire a modernizzare il quadro regolatorio dei settori per accompagnare i processi di liberalizzazione e privatizzazione”…)
- accettato la riduzione dei costi del lavoro (… “accrescere i livelli di competitività, di flessibilità, di efficienza e produttività esistenti in tutte le imprese”…). Qualora non fosse chiaro che i soldi devono arrivare da maggiore sfruttamento dei lavoratori, si specifica che …”fermo restando che non deve comportare un costo complessivo superiore a quello che avrebbe comportato il tradizionale rinnovo contrattuale”…
- nessun accordo per la “clausola sociale” per la quale il ministro delle infrastrutture …”si impegna a proporre in sede governativa la definizione della problematica”…
 
Entro 45 giorni le parti si impegnano a definire gli istituti comuni alle categorie su campo di applicazione del contratto, decorrenza e durata, relazioni industriali e diritti sindacali, mercato del lavoro. Oltre, ci saranno i vari accordi di settore per ferrovieri, autoferro ed appalti ferroviari.

È chiaro che un accordo su agente solo, esuberi, accompagnamento, riduzione dei lavoratori, aumento dell’impegno lavorativo, ecc. hanno già trovato una propria sistemazione in questo quadro per nulla esaltante che verrà completato in pieno periodo elettorale-estivo nel quale la franchigia degli scioperi e le ferie dei lavoratori renderanno molto difficile anche la sola proclamazione di scioperi o iniziative.

Aspettarsi un’ulteriore perdita di potere d’acquisto salariale, di peggioramento delle condizioni materiali e della sicurezza sul lavoro, non è solo un’eventualità ma ora anche una certezza.
Opporsi si può con il sindacato di base, unica forza non concertativa che non scambia i diritti dei lavoratori con diritti per l’organizzazione o per mantenere i privilegi di casta.

Organizziamo da subito la risposta dei lavoratori!

Genova, 04/05/2009
 
 
C. U. B.  Trasporti