Discarica Lo Uttaro, Caserta

 
Comunicato stampa del 22-05-2009
IL CONSORZIO UNICO DI BACINO VUOLE METTERE LE MANI SULLA DISCARICA LO UTTARO A CASERTA SI TEME CHE SIA PER COPRIRE IL VECCHIO DISASTRO E PROVOCARNE NUOVI
Il Consorzio Unico di Bacino per i rifiuti delle Province di Napoli e Caserta vuole mettere le mani sulla discarica criminale de Lo Uttaro a Caserta. Non è che per ora siano ben chiari il senso e il retroscena della notizia della richiesta di dissequestro apparsa ieri sul Corriere del Mezzogiorno on line. Probabilmente si tratta della frettolosa trascrizione di un comunicato del Consorzio stesso, senza alcuna verifica. Al meno scafato dei giornalisti non dovrebbe riuscire difficile, volendo, stabilire che in particolare le righe in cui è scritto "Attualmente nella discarica Lo Uttaro sono stoccati, in assoluta sicurezza e senza alcun rischio per l'ambiente circostante, 203.000 tonnellate di materiale risultante dalla lavorazione dei CDR" sono un assoluto e pericolosissimo delirio, o la prova generale per nuovi misfatti.
Che Lo Uttaro sia stato e sia ancora un disastro ambientale lo hanno stabilito, oltre che decisivi atti della magistratura (dal decreto di sequestro penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, poi confermato dal Tribunale di Napoli, all'ordinanza di chiusura del Tribunale civile di Napoli), anche una relazione della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (organismo bipartisan), nella passata legislatura, e le documentazioni delle molte denunce presentate dal Comer (Comitato Emergenza Rifiuti) in coordinamento con altri comitati e associazioni per l'ambiente della Provincia di Caserta.
Lo Uttaro, benché per ora sia sopita la sua asfissiante nube di puzza e di veleni, che a lungo ha reso la vita impossibile a Caserta e dintorni, è tuttora una bomba ecologica. Una bonifica certo è necessaria. L'hanno chiesta a gran voce anche comitati e associazioni. Ma chi la dovrà fare? Con quali criteri e con quali controlli? Avviare l'opera affermando che lì è stoccato "in assoluta sicurezza e senza alcun rischio per l'ambiente circostante … materiale risultante dalla lavorazione dei Cdr" è da imbecilli o da delinquenti. Tra l'altro, non lo sappiamo tutti che schifo usciva dagli impianti per CDR? E se fosse vero quanto riportato dal Corriere, perché ci sarebbe stato il sequestro? E perché la clamorosa denuncia della Commissione Parlamentare, peraltro variamente divulgata dai mass media, in particolare da trasmissioni televisive di livello nazionale come Anno Zero e da un'inchiesta di Raitre del 25 giugno dello scorso anno.
Il ComEr è mobilitato e sta preparando opportune iniziative in campo legale e per la comunicazione ai cittadini.
Per il Comitato Emergenza Rifiuti
Il Presidente  Antonio Roano