Ex Panificio Militare



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Comunicato stampa   -   Firenze, 13 marzo 2009

Ex Panificio Militare: l'Amministrazione intervenga senza cercare alibi


Si sta utilizzando un'area ancora a destinazione pubblica per una speculazione privata. Si stanno utilizzando semplici Dichiarazioni di Inizio di Attività per dichiarate "opere di manutenzione" e "ristrutturazioni edilizie" per demolire edifici e realizzare parcheggi sotterranei e centinaia di appartamenti.  
L'Amministrazione vuole darci da intendere che non ha mezzi o provvedimenti tecnicamente possibili per fermare questi interventi edilizi palesemente "azzardati", tanto per usare un eufemismo?
Si dica piuttosto che non c'è la volontà politica di opporsi agli interessi dei soliti noti, che si abdica al controllo del territorio, che si lascia il bene pubblico colpevolmente alla mercé degli interessi privati, che si rinnegano le tante, pubbliche promesse fatte ai cittadini, che si vanificano perfino i pronunciamenti del Consiglio Comunale e del Consiglio di Quartiere 5.
L'altra possibilità è che ci sia un accordo non dichiarato con la proprietà e che, ancora una volta i giochi si siano compiuti nelle "stanze dei bottoni", tra amministratori e privati, senza coinvolgimento dei residenti che, mai come in questo caso, dovrebbero essere non solo informati, ma anche partecipi delle decisioni, come affermato anche negli atti formali assunti in Quartiere 5 (delibera del 12 aprile 2005), e perfino in Consiglio Comunale (Ordine del giorno del 19 febbraio 2007), per non parlare delle molte dichiarazioni e promesse dell'assessorato competente e dei vari esponenti della maggioranza.
E perché, dopo anni di tira e molla con i cittadini, si decide di ipotecare il destino di un'area così importante e discussa proprio nell'ultimo scorcio di legislatura, con amministratori a fine mandato?
Va considerato, infine, ciò che è successo e sta succedendo in zona negli anni passati dalla prima proposta di sfruttamento dell'area (ottobre 2004), bocciata a "furor di popolo": la perdita dei pochi giardini esistenti e del verde lungo il Terzolle e il Mugnone, che ha visto nei giorni scorsi anche l'abbattimento di decine di alberi in via Bonsignori e Gordigiani. Poi la sistematica cementificazione di ogni spazio residuo, la sostituzione di capannoni dismessi con palazzi residenziali, l'assedio di tutta la zona, sede di un cumulo di interventi che sarebbe insostenibile anche se fossimo in aperta campagna (multisala e centro commerciale in via Forlanini, stazione sotterranea Foster in viale Corsica, messa in sicurezza del Mugnone e tramvia in via Gordigiani...). La situazione della zona è insostenibile, ed è così palesemente, drammaticamente, peggiorata, da rendere un'ulteriore cementificazione nell'area dell'Ex Panificio Militare, già improponibile nel 2004, assolutamente impensabile oggi. I cittadini lo sanno bene. Chi ci governa non può far finta di ignorarlo.