Osservatorio Tav: "Troppe incongruenze tra VIA e progetto".
E' sconcertante leggere la risposta inviata oggi da Pietro Rubellini, responsabile dell'Osservatorio Ambientale dell'Alta Velocità, al sindaco di Firenze Matteo Renzi sulla conformità del progetto del nodo fiorentino. Per comprendere questo sconcerto è però necessario ricostruire alcuni passaggi storici dell'intera vicenda. Senza questo tipo di conoscenza chiunque può impunemente raccontare favole all'opinione pubblica fiorentina per giustificare azioni mai autorizzate.
La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) formulata da Ministero dell'Ambiente (parere 292/1998) in collaborazione con la Regione Toscana (parere 30/1998) prescrive, tra l'altro, «il piazzamento di tutti i principali cantieri in sede ferroviaria» e il «trasporto per l'approvvigionamento dei materiali e per l'allontanamento dei materiali di scavo con impiego esclusivo di mezzi ferroviari». Come fa allora l'Osservatorio a aver autorizzato un progetto di RFI che prevede invece l'utilizzo di centinaia di camion al giorno sulla viabilità ordinaria? E come può ora sostenere Rubellini di aver ottemperato alle prescrizioni?
Pietro Rubellini è a conoscenza che il 13 marzo del 2009 RFI ha inviato una comunicazione al Quartiere 1 in cui si afferma che per la cantierizzazione «non è stato possibile eliminare del tutto il trasporto su gomma»? E che tale documento contiene anche le previsioni dell'impatto sulla viabilità cittadina? Nel dettaglio: cantiere Campo di Marte, picco di 68 automezzi al giorno per senso di marcia (132 passaggi giornalieri); cantiere Stazione Foster, picco di 171 automezzi al giorno per senso di marcia (342 passaggi giornalieri); cantiere Tre Pietre/Perfetti Ricasoli, picco di 211 automezzi per senso di marcia (422 passaggi giornalieri). Se ne è a conoscenza come può allora aver «verificato l'ottemperanza rispetto alle prescrizioni date» che indicavano una cantierizzazione esclusivamente in sede ferroviaria?
In sostanza la situazione che si presenta pertanto è così riassumibile:
Un progetto presentato per la Valutazione di Impatto Ambientale;
Una pronuncia di compatibilità ambientale con prescrizioni su quel progetto;
Una serie di varianti al progetto successive alla pronuncia di compatibilità ambientale, che mutano sostanzialmente il progetto originario per quanto riguarda la cantierizzazione, e violano le prescrizioni sia regionali che ministeriali;
Queste variazioni e violazioni sono contenute nel progetto posto a base di gara;
Queste variazioni e violazioni sono state in almeno due occasioni approvate dall'Osservatorio Ambientale e dagli Enti Locali. Per quanto riguarda gli ultimi due punti (desunti esplicitamente dal documento RFI del marzo 2009) si pone seriamente una questione di legittimità sia della procedura di gara, sia degli atti di approvazione del 2005 e del 2007. Si sottolinea infine l'ennesimo caso di conflitto di interessi all'italiana. Due membri dell'Osservatorio sono indicati dalla stessa RFI che propone il progetto. Ogni commento è inutile.
Da quanto sopra descritto risulta evidente che la fase della cantierizzazione come si sta delineando, sia stata di fatto sottratta ad ogni procedura valutativa, almeno per quanto attiene all'aspetto della movimentazione dei materiali, aspetto quanto mai importante in una realtà urbana con traffico congestionato come Firenze.
PerUnaltracittà ha quindi deciso di segnalare la ricostruzione dell'intera vicenda con le sue anomalie alla Commissione Europea, al Ministero dell'Ambiente, allo stesso Osservatorio e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica. Dal punto di vista politico è infatti necessario rivedere la correttezza dell'iter procedimentale seguito in questi anni. Oggi le parole di Rubellini palesano ancor di più le incongruenze relative all'intero procedimento.
Segnaliamo infine come l'Osservatorio non sia la sede naturale per montare e smontare una Valutazione di Impatto Ambientale che per legge è pertinenza governativa (Ministero dell'Ambiente e Regione Toscana).