TAV, Grandi Uffizi, Teatro della Musica, Scuola Marescialli Carabinieri: "Vince chi ha più amici". Parola di Riccardo Fusi. E se lo dice lui ...


Esposto contro il ministero
di Franca Selvatici

LA REPUBBLICA  Edizione FIRENZE   -   15 aprile 2010   pag. II

Riccardo Fusi passa alla controffensiva. Dopo aver sventato per due volte l'arresto, negato prima dal gip e poi dal Tribunale del riesame, il proprietario della Baldassini Tognozzi Pontello, accusato di corruzione nell'inchiesta sulla Scuola Marescialli dei Carabinieri di Castello, formalizza le sue accuse contro la gestione dell'appalto da parte del Ministero delle Infrastrutture. E dichiara: «Vorrei che una volta per tutte venisse alla luce la verità». Ieri i suoi difensori, gli avvocati Sandro Traversi e Sara Gennai, hanno depositato un esposto nel quale chiedono alla procura di verificare se la realizzazione della scuola, riappaltata nel 2006 ad Astaldi, sia conforme alla normativa antisismica o se al contrario siano configurabili reati in materia edilizia nonché il reato previsto dall'articolo 434 del codice penale, che punisce chi commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione, ed eventualmente anche l'abuso d'ufficio per la riassegnazione dei lavori ad Astaldi. L'esposto sarà presentato anche al Genio Civile e alla Corte dei Conti. Fusi calcola che ad oggi il danno erariale ammonti a 167 milioni di euro, con il rischio che il costo dell'opera, appaltata nel 2001 a 190 milioni, finisca per raddoppiare. «E forse non basterà. C'è un'urgenza immediata che qualcuno tiri fuori la verità», sbotta Fusi: «Dopo dieci anni e dopo che sono stati esperiti tutti i mezzi per tutelare lo Stato e cercare di ridurre il danno erariale in corso, apprendo che il cantiere è stato restituito ad Astaldi. Sono ripresi i lavori come se non fosse accaduto nulla e si stanno costruendo edifici non a norma di legge, opere che non possono essere collaudate. E' una follia». Fusi sottolinea che sia il lodo arbitrale sia l'autorità di vigilanza sui lavori pubblici hanno riconosciuto che la Scuola Marescialli è un'opera di interesse strategico ai fini della protezione civile e che per tale motivo deve essere costruita con indice di protezione sismica 1,4 e non 1 come nel progetto del Ministero. Ha voluto ricordare che Firenze è zona sismica e che all'Aquila, dopo il dramma del terremoto, tutte le attività di coordinamento delle operazioni di soccorso si sono concentrate nella Scuola della Guardia di Finanza di Coppito, «costruita con i criteri antisismici che per la Scuola Carabinieri di Firenze il Ministero ha inteso disattendere».
La controffensiva di Fusi riguarda anche altri appalti che a suo giudizio presentano anomalie e sui quali si ripromette di presentare nuovi esposti. «Negli ultimi 3/4 anni il metodo con cui sono stati appaltati i lavori è stato devastante - ha dichiarato - e hanno vinto sempre i più forti, fra i quali vorrei essere ma non sono. Nel periodo in cui mi si accusa di aver fatto parte di una cricca, del sistema gelatinoso, io non ho vinto niente. Vincevo di più quando c'era Prodi». «Prima le gare si facevano al massimo ribasso», spiega: «Non era giusto ma alla fine c'erano più regole di oggi. Si pensò di introdurre il concetto di offerta anomala, e i costruttori erano d'accordo. Facendo la media delle offerte si potrebbe effettivamente raggiungere il prezzo ideale di assegnazione. Ma una volta fatta la legge è stato creato l'inganno, perché la norma consente alle commissioni di gara di esaminare anche le offerte anomale. E in ogni gara c'è un criterio diverso per valutare l'anomalia. Per cui alla fine vince chi ha più uomini in commissione. Quanto poi alla procedura per i Grandi Eventi, è ancora più arbitraria. E' diabolica perché attribuisce un punteggio enorme alla valutazione discrezionale del progetto. E' l'anomalia dell'anomalia: per il Teatro della Musica, anche se avessi detto "Ve lo faccio gratis" non avrei vinto ugualmente».



Appalti, "sempre 2 pesi e 2 misure"
di Franca Selvatici

LA REPUBBLICA   Edizione FIRENZE   -   15 aprile 2010   pag. II

«Siamo di fronte a una grande ingiustizia: nell'assegnazione degli appalti vengono usati due pesi e due misure, sempre a danno del popolo italiano». Sulle anomalie nelle gare Riccardo Fusi promette scintille. «Chi ha fatto il miglior prezzo per il il tunnel dell'alta velocità ferroviaria a Firenze? La Btp. Ma la commissione ha scelto Coopsette. Per loro io non riuscivo a giustificare il 13% di ribasso e Coopsette ha vinto con il 26%: offerta prima giudicata anomala e poi rivalutata. E come è stato vinto l'appalto per i Grandi Uffizi? Con il 43% di ribasso. Se la legge che esclude le offerte anomale fosse applicata funzionerebbe bene e le opere verrebbero completate in tempo. Ma non è così». Sui Grandi Eventi, poi, regna la più totale discrezionalità, accusa Fusi: così per il Teatro della Musica di Firenze, il Palazzo del Cinema di Venezia, l'aeroporto di Perugia, il Petruzzelli di Bari, le opere per il G8. «Il dato di fatto è che ultimamente in Italia vincono le cooperative. Con i governi di sinistra vince la destra e viceversa. Pare contraddittorio ma secondo me è un disegno politico», dice Fusi, che promette battaglia contro chi, come l'amministratore di Grandi Stazioni, lo ha accusato di piantare grane. «Ho rinunciato a quell'appalto, non era possibile eseguirlo». Poi ci sono i ritardi, insopportabili. «Il contratto della tramvia l'abbiamo firmato nel 2003. Siamo nel 2010 e della linea 2 non c'è traccia. E' ovvio che da 7 anni i miei ingegneri iscrivono riserve e che i costi aumentano. Non è che noi costruttori siamo tutti ladri e assassini che mandano gli operaia morire nei cantieri. E' che non possiamo lavorare in perdita».