INCENERITORE DI ALBANO (Roma)
INCONTRO REGIONE LAZIO PER IL 23 GIUGNO 2009 ORE 15.00 SALA ANIENE
PALAZZO DELLA PRESIDENZA V. R.R. GARIBALDI E SUCCESSIVA CONFERENZA STAMPA
Lo scorso 5 giugno il coordinamento contro l'inceneritore di Albano è intervenuto con volantini, striscioni, slogan al comizio di chiusura della campagna elettorale di Marrazzo a Genzano.
In questa occasione, interpellato direttamente da noi, il "governatore" ha prima promesso un confronto pubblico ad Albano; poi si è attestato su un incontro alla presidenza della Regione. Prima sembrava pacifica la presenza della stampa all'incontro; ora ci viene comunicata la disponibilità ad una conferenza stampa solo dopo la riunione.
Questo appuntamento arriva dopo diciotto mesi di mobilitazione, durante i quali sono stati prodotti: una serie interminabile di assemblee popolari, quattro cortei di massa nel territorio, tre mobilitazioni importanti presso la presidenza del consiglio regionale del Lazio, il rovesciamento delle posizioni di sei amministrazioni locali su nove, la ferma opposizione della ASL RM H, la presa di posizione dei produttori dei marchi DOC dei Castelli Romani.
La Regione ha imposto la conclusione dei procedimenti autorizzativi, per cui andiamo a questo appuntamento con la pistola alla testa del possibile avvio del cantiere in ogni momento, ma denunciamo con la forza della ragione che:
- la Valutazione d'Impatto Ambientale è stata manomessa;
- i dati sull'inquinamento della falda acquifera sono stati nascosti e l'avvicinarsi della bella stagione coincide con la penuria d'acqua su tutta l'area;
- i dati sulla mortalità per inquinamento ad Albano sono stati ignorati;
- il progetto iniziale è stato modificato drasticamente nel trattamento dei fumi e nei sistemi di raffreddamento, non sono stati resi noti nè il nuovo progetto, né i
dati sulle emissioni di questa nuova tecnologia o di altre ad essa affini come disciplinato dal procedimento per l'AIA (art 5-11 del D.Lgs 59/2005);
- le leggi per la tutela delle produzioni agricole del territorio non sono state rispettate.
Se lor signori stanno pensando di prenderci per i fondelli con la magnanima concessione di una riunione tanto formale quanto inutile, o peggio, sperano di convincerci della bontà dell'inceneritore-truffa di Cerroni-Di Carlo, hanno fatto malissimo i propri calcoli.
L'unica uscita possibile da questo passaggio è l'azzeramento del procedimento autorizzativi e l'apertura di un dibattito di massa nel territorio sulla gestione del sistema dei cosiddetti rifiuti e delle privatizzazioni connesse.
Questo comunicato vale come promemoria per la Regione Lazio, per eventuali marce indietro rispetto all'incontro prospettato, e vale come invito alla stampa per la conferenza post-incontro.
Coordinamento contro l' inceneritore di Albano