Il falò del mattone
Tunnel Tav, De Zordo: «Renzi apre, il Pd chiude. Inaccettabile gioco delle parti»
Pubblicato da CCCPEC.IT Sezione TAV Firenze , lunedì 27 luglio 2009
Tunnel Tav, De Zordo: «Renzi apre, il Pd chiude. Inaccettabile gioco delle parti»
"L'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico e approvato dal Consiglio fa emergere un inaccettabile gioco delle parti. Mentre il sindaco Renzi sembrava aver aperto alla ridiscussione del progetto, sfatando un tabù che sul sottoattraversamento durava da anni, dall'altro il documento del Pd chiude la porta e dà per scontati il tunnel e la stazione sotterranea. A cosa serve il Consiglio straordinario dell'alta velocità se comunque il Consiglio decide di mantenere il progetto sotterraneo e della stazione di Foster?". Lo ha dichiarato Ornella De Zordo, commentando le vicende di oggi in Consiglio Comunale sull'Alta velocità fiorentina.
"In questo modo però si perde un'occasione importante, che arriva dopo anni di perseverante attività del Comitato contro il sovrattraversamento, del gruppo di lavoro dell'Università di Firenze, di semplici cittadini e anche, per quello che ha potuto, di perUnaltracittà, che sono riusciti a portare all'ordine del giorno della politica un argomento che fino a ieri sembrava tabù".
"Occorre realmente andare oltre il dogma del pericoloso e costoso progetto di sottoattraversamento approfondendo i pro e i contro di questo assurdo progetto, aprendo un confronto vero valutando vantaggi e svantaggi delle varie ipotesi e ascoltando tutti gli esperti in grado di illustrare le soluzioni possibili"
«Da tempo diciamo che il progetto per il sottoattraversamento AV di Firenze costituisce un pericolo per la città, manca degli approfondimenti necessari, minimizza gli impatti e non dà alcuna garanzia. Anzi l'unica certezza, alla luce dei precedenti del Mugello e di Bologna, e della superficialità con cui si sta procedendo, è che quest'opera produrrà danni ingenti, disagi enormi per almeno un decennio, pericoli anche per la salute dei cittadini. Non c'è affatto bisogno di andare sotto terra per far passare i treni AV, si potrebbe risparmiare una cifra ingentissima, vicina al miliardo e mezzo di euro, per investirla in opere realmente utili, soprattutto in manutenzione e sicurezza, si potrebbe evitare a Firenze e ai fiorentini danni e disagi devastanti quanto inutili.»
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Via d'Amelio, Palermo - 19 luglio 1992
Pubblicato da CCCPEC.IT Sezione Mafia , domenica 19 luglio 2009
| « L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c'è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati. » |
| (Paolo Borsellino, Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa 26/01/1989) |
In quell'anno viene costituito il pool antimafia, dove lavorano, sotto la guida di Chinnici, tre magistrati (Falcone, Borsellino, Giovanni Barrile) e due commissari (Cassarà e Montana). Tutti i componenti del pool chiedono espressamente l'intervento dello Stato, che non arriva.
| « Un riferimento a quelle indagini si rinviene nella intervista rilasciata il 21 maggio 1992 dal dr. Paolo Borsellino ai giornalisti Fabrizio Calvi e Jean Pierre Moscardo. In dibattimento il Pubblico Ministero ha prodotto la cassetta contenente la registrazione originale di quella intervista che, nelle precedenti versioni, aveva subito, invece, evidenti manipolazioni ed era stata trasmessa a diversi anni di distanza dal momento in cui era stata resa, malgrado l'indubbio rilievo di un simile documento. » |
| (Dalla sentenza di condanna di Dell'Utri Pag 431[11]) |
| « Tra le telefonate intercettate (il cui tenore aveva consentito di disvelare i loschi traffici ai quali il Mangano si era dedicato in quegli anni) si inserisce quella del 14 febbraio 1980 intercorsa tra Vittorio Mangano e Marcello Dell'Utri. È opportuno chiarire subito che questa conversazione, pur avendo ad oggetto il riferimento a "cavalli", termine criptico usato dal Mangano nelle conversazioni telefoniche per riferirsi agli stupefacenti che trafficava, non presenta un significato chiaramente afferente ai traffici illeciti nei quali il Mangano era in quel periodo coinvolto e costituisce il solo contatto evidenziato, nel corso di quelle indagini, tra Marcello Dell'Utri e i diversi personaggi attenzionati dagli investigatori. » |
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| « Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo. » |
| (Lirio Abbate, Peter Gomez[13]) |
| « Oggi, quindici anni dopo, non è cambiato nulla. L'impressione è che, ai piani alti del potere, quelle verità indicibili le conoscano in tanti, ma siano d'accordo nel tenerle coperte da una spessa coltre di omissis. Per sempre. L'agenda rossa è la scatola nera della Seconda Repubblica. Grazie a questo libro cominciamo a capire qualcosa anche noi » |
| (Marco Travaglio[14]) |
| « Perché quello che è stato fatto è proprio cercare di fare passare l'assassinio di Paolo e di quei ragazzi che sono morti in via D'Amelio come una strage di mafia. [...] Hanno messo in galera un po' di persone - tra l'altro condannate per altri motivi e per altre stragi - e in questa maniera ritengono di avere messo una pietra tombale sull'argomento. Devo dire che purtroppo una buona parte dell'opinione pubblica, cioè quella parte che assume le proprie informazioni semplicemente dai canali di massa - televisione e giornali - è caduta in questa chiamiamola "trappola" [...] Quello che noi invece cerchiamo in tutti i modi di far capire alla gente [...] è che questa è una strage di stato, nient'altro che una strage di stato. E vogliamo far capire anche che esiste un disegno ben preciso che non fa andare avanti certe indagini, non fa andare avanti questi processi, che mira a coprire di oblio agli occhi dell'opinione pubblica questa verità, una verità tragica perché mina i fondamenti di questa nostra repubblica. Oggi questa nostra seconda repubblica è una diretta conseguenza delle stragi del '92 » |
| (Salvatore Borsellino[15]) |
Sì al Referendum sulla Tav. E' necessario cambiare rotta
Pubblicato da CCCPEC.IT Sezione TAV Firenze , giovedì 16 luglio 2009
Il Comitato contro il sottoattraversamento:
«Sì al Referendum sulla Tav. E' necessario cambiare rotta»
Firenze 15 luglio 2009 - Il Referendum consultivo sul tema del "Sottoattraversamento AV" è un utile strumento di conoscenza, partecipazione e decisione da parte dei cittadini. Per questo lo sosterremo con l'auspicio che il Comitato promotore sia largo, inclusivo e formato da tutte le forze sociali, politiche e scientifiche che in questi anni si sono batute contro questa opera inutile per le ferrovie, dannosa per città e ambiente, costosissima per la collettività.
Il Referendum arriva all'indomani della strage di Viareggio, una tragedia che impone un netto cambiamento nella politica dei trasporti e nell'uso del denaro pubblico; il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze ritiene pertanto importante utilizzare ogni strumento a sua disposizione per invertire la rotta.
Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze
All'amministratore delegato di FS, Mauro Moretti
14 luglio 1789
Idra: dentro il nuovo tunnel TAV Firenze-Bologna sarà rischio strage
Pubblicato da CCCPEC.IT Sezione TAV Firenze - Bologna , sabato 11 luglio 2009
"Desideriamo farLe pervenire in via formale alcune osservazioni sul tema della sicurezza sulla rete ferroviaria nazionale - scrive il portavoce di Idra al premier in una lettera raccomandata partita l'8 luglio da Firenze per Palazzo Chigi - e una segnalazione specifica, che deriviamo dalla nostra esperienza più che decennale di cittadini impegnati nel monitoraggio del trasporto su ferro". Dopo aver deplorato il rimpallo di responsabilità cui si è dovuto assistere ancora una volto dopo la tragedia di Viareggio, Idra scrive: "Vorremmo qui proporLe con ogni possibile sentimento di urgenza un'ulteriore tematica che in questi giorni nessun esponente politico, nessun organo di informazione di massa, sembra avere evidenziato, suscettibile di presentare però risvolti assai drammatici in futuro. Anche l'Alta Velocità è, in una delle sue tratte più pubblicizzate come modello di progettazione e di realizzazione d'avanguardia, tutt'altro che immune dal virus dell'inaffidabilità in fatto di sicurezza". Nella tratta AV in galleria Bologna-Firenze, che ha dissanguato l'erario e svuotato le falde nei suoi 13 anni di gestazione (dovevano essere la metà), tuttora incompiuta, risulta essere presente infatti una gravissima lacuna progettuale. "60 km di tunnel TAV sotto l'Appennino sono stati costruiti senza una galleria parallela per il soccorso e l'evacuazione", sottolinea Idra, "nonostante che la galleria ferroviaria che collega le due città abbia le caratteristiche di un mono-tubo, e sia dunque destinata a ospitare convogli che si incrocerebbero nel medesimo ambiente ad alte velocità e con elevata frequenza".
Il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze, che insieme a quello di Bologna non è stato coinvolto nella progettazione di quei 60 km di tunnel benché lo richiedesse una legge dello Stato, la 191 del 1974, in un Parere emesso il 23.7.'98 scrive nero su bianco - a proposito della configurazione dell'opera allora in costruzione - che "si nutrono seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso".
In caso di incidente, secondo i costruttori della linea "è previsto che l'esodo deve avvenire.... è un autosoccorso... cioè i passeggeri devono poter scendere e raggiungere i punti di uscita autonomamente", come ha dichiarato recentemente l'ing. Alessandro Focaracci in occasione di una inchiesta televisiva sulle Ferrovie dello Stato. "Nel caso di gallerie con finestre intermedie - si legge infatti nel parere del Comando fiorentino dei Vigili del Fuoco - non è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo intermodale, in zone prossime all'incidente. Tali mezzi infatti potranno raggiungere il punto di innesto delle finestre con la galleria di linea, ad una distanza dal luogo dell'incidente, nella peggiore delle ipotesi, di circa 3,5 km"!
"Ci sembra inderogabile e urgente così Idra esorta il premier - che vengano assunti provvedimenti adeguati, atti a colmare i vuoti di responsabilità che abbiamo ritenuto doveroso segnalarLe. Abbiamo appena pianto i caduti di Viareggio. Abbiamo appena iniziato a valutare gli ingenti danni economici che sono derivati, nell'ordine di decine di milioni di euro, da quella che allo stesso premier è apparsa essere secondo quanto riporta la stampa - una falla non tollerabile nelle regole che disciplinano la movimentazione dei vagoni cisterna. Non vorremmo dover piangere, a causa di carenze nella sicurezza palesi e conclamate come quelle descritte per la tratta appenninica TAV, un numero di vittime assai superiore, e conseguenze erariali ancor più devastanti, qualora dovesse verificarsi nelle condizioni in cui le FS annunciano di voler inaugurare il prossimo dicembre l'esercizio della tratta scavata sotto l'Appennino tosco-emiliano un qualsiasi incidente dovuto a deragliamento, collisione o attentato. Insistere nella rimozione istituzionale di un tale rischio di strage annunciata, che abbiamo più volte segnalato in passato alle autorità competenti, ci sembrerebbe inaccettabile. Siamo a Sua disposizione per ogni necessaria documentazione o approfondimento".