Terza corsia dell'A1: la Procura indaga per reati ambientali
Venti persone risultano indagate a Firenze. Terre di scavo e agenti inquinanti sarebbero stati smaltiti in discariche abusive e corsi d'acqua. Preoccupazione per il lago di Bilancino
Rifiuti inquinanti e materiale di scavo provenienti dai cantieri della terza corsia sull'A1 smaltiti in modo scorretto, riversati in discariche abusive e addirittura nelle acque del lago di Bilancino. E’ quanto emerge da un'inchiesta condotta dalla Procura di Firenze. Le indagini, svolte dal capo della procura Giuseppe Quattrocchi e dai Pm Giulio Monferini e Gianni Tei, con il coinvolgimento dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale, sono iniziate alcuni mesi fa e si sono concentrate in particolare sul periodo compreso tra il 2005 e il dicembre 2010.

Venti persone tra funzionari di Autostrade per l'Italia e delle società che svolgono i lavori, sono al momento indagate. Sono accusati di vari reati tra cui traffico organizzato e gestione abusiva dei rifiuti, gestione di discariche abusive, abbandono incontrollato di fanghi di cantiere nelle acque e nei corsi d'acqua fino al danneggiamento del lago di Bilancino, il più grande invaso artificiale dell'area fiorentina da cui viene attinta l'acqua per la potabilizzazione. Il materiale si sarebbe combinato con le nuove cementificazioni andando così a finire nella falda che riversa nel lago.

A  proposito di questa vicenda è intervenuto il presidente della Comunità Montana del Mugello Stefano Tagliaferri: “Vogliamo conoscere la situazione effettiva rispetto alle irregolarità e ai reati ipotizzati dalla magistratura – ha dichiarato – affinchè le istituzioni e gli organi di controllo interessati possano valutare le iniziative più opportune da intraprendere a tutela del nostro territorio e dell'ambiente”. Già perchè il lago di Bilancino rappresenta una risorsa fondamentale per il turismo e lo sviluppo del territorio del Mugello.